Mia ed io ogni anno riempiamo le valigie con le cose migliori che abbiamo e andiamo al lago.
Partiamo sempre in autunno quando è vicino il tempo in cui tutto resta cristallizzato in un alito di vento, quando le foglie delle querce non restano più avvinghiate ai rami ma osano cadere.
Il sole si rifugia dietro le nuvole piene di lacrime, gli uccelli e le anatre spariscono all’orizzonte in cerca di un riparo ospitale e anche i pesci si inabissano nelle profondità dell’oceano in cerca di nuovi rifugi.
La nostra baita si trova in mezzo al bosco di querce, tra il lago e il paese che conta millecinquecento abitanti d’estate, d’inverno la metà.
È il nostro posto del mondo dove ci sentiamo al sicuro, in cui l’assenza ci riscalda con il ricordo della presenza e la fragilità che fa cadere si trasforma in tenuta forte e testarda.
Chiamiamo casa quel luogo silenzioso che ci accoglie in autunno.